Tablet, kindle, smartphone, computer…e i nostri occhi?

Tablet, kindle, smartphone, computer…e i nostri occhi?

L’osservazione per vicino è divenuta assai più frequente negli ultimi anni per il sempre maggiore utilizzo di strumenti digitali come smartphone e tablet.
Guardando in continuazione schermi digitali, gli occhi sono sottoposti ad un enorme stress visivo causato dalla ravvicinata distanza di lettura, dai caratteri molto piccoli, dalla richiesta continua di messa a fuoco a diverse distanze e dalla retroilluminazione dei monitor che risulta spesso mal calibrata.
Qualsiasi prestazione visiva per vicino implica l’attivazione di un complesso meccanismo fisiologico noto come “la triade della fissazione”.
Esso si realizza mediante la contrazione di 3 muscoli:
1- il ciliare, per la messa a fuoco dell’immagine (ACCOMODAZIONE)
2- i retti mediali, per la localizzazione dell’immagine nel centro della retina dell’immagine (CONVERGENZA)
3- lo sfintere dell’iride, per una maggiore profondità di campo e minori aberrazioni (DINAMICA PUPILLARE)
L’ ASTENOPIA, indicata anche come “disconfort visivo” o “fatica visiva”, è una condizione causata da affaticamento, dovuto a un sovraccarico lavorativo dell’apparato muscolare oculare.
Tale affaticamento è secondario a una messa a fuoco continua e a una eccessiva convergenza richiesta in risposta allo sforzo visivo necessario per ottenere un’immagine distinta.
I disturbi astenopeici sono associati a situazioni in cui i processi accomodativi ed i movimenti di convergenza degli occhi sono più intensi: lavoro ravvicinato ( es. monitor del pc) , condizioni di bassa illuminazione, guida dell’auto per periodi prolungati, lettura per molto tempo, stanchezza generale, sonno insufficiente, ipermetropia, astigmatismo e miopia, strabismo, ambliopia, blefariti, congiuntiviti croniche, sindrome dell’occhio secco, deficit di convergenza, fino ad arrivare a cause più gravi quali maculopatie o retinopatie degenerative.
L’ ASTENOPIA può essere:
ACCOMODATIVA: si ha nei casi in cui l’accomodazione sia superiore a quella disponibile nel soggetto in quel momento
DA SOVRACCARICO: si riscontra nei bambini e nei ragazzi in età scolare impegnati per molte ore in attività da vicino
OCCUPAZIONALE: si riscontra nei video terminalisti e nei soggetti che svolgono un lavoro prossimale impegnativo
L’ ASTENOPIA si manifesta con un insieme si sintomi e segni in prevalenza oculari ma che possono accompagnarsi anche a sintomi generali:
ASPETTI VISIVI /OCULARI
disturbo alla luce ( fotofobia)
visione sfuocata
visione sdoppiata
dolenzia / fastidio perioculare
riduzione dell’acuità visiva per vicino o per lontano
riduzione dell’ampiezza visiva
comparsa o aumento di strabismo
lacrimazione
prurito
bruciore
secchezza
rossore

sensazione “di sabbia” negli occhi

SINTOMI GENERALI
cefalea
astenia
nausea
dispepsia
vertigine
sintomi da alterata postura

Gli utilizzatori di videoterminali o Pc per lavoro o per hobby soffrono spesso di un affaticamento visivo dovuto ad un sovraccarico dell’accomodazione e della convergenza, della motilità oculare e dell’adattamento retinico.
Ad oggi i rimedi sono principalmente di tipo preventivo: visite oculistiche periodiche permettono la diagnosi e la risoluzione di eventuali deficit visivi, gli esercizi ortottici per rafforzare la muscolatura oculare, l’utilizzo di lenti da riposo che possono dare sollievo, l’uso di lacrime artificiali per lubrificare la superficie oculare, l’assunzione di integratori per la retina, una alimentazione equilibrata .
Ecco alcuni consigli pratici per salvaguardare la nostra vista:
1 – Tieni lo schermo di pc, tablet e smartphone pulito e sufficientemente illuminato senza esporlo direttamente alla luce del sole.
2 – La luce ambientale deve essere omogenea con la luce del pc. In ufficio o a casa, armonizza la luce che proviene dal pc, o dal tablet, con quella dell’ambiente.
3 – Illumina bene l’ambiente.
4– La giusta distanza fra te e il tuo pc è quella del tuo braccio teso, così ci sarà spazio sufficiente per poggiare le braccia e usare mouse e tastiera, senza troppe costrizioni.
5 – Lo schermo deve essere posto all’altezza degli occhi o leggermente più in basso. Tuttavia attenzione per chi porta occhiali progressivi a non essere costretti, dall’altezza dello schermo, ad assumere posture che inducano affaticamento della muscolatura del collo e delle spalle.
6 – La giusta distanza tra smartphone e viso, invece, deve essere di circa 60 centimetri.
7 – Cambia le impostazioni del pc: contrasto e luminosità su misura per un miglior comfort visivo.
8- Importante anche la risoluzione degli schermi: meglio usare schermi grandi e ad alta risoluzione (5k), dotati anche di altri comfort come condizioni d’illuminazione migliori e adattamento dell’intensità luminosa all’ambiente.
9 – Ricordati di ammiccare, anche se è difficile imporselo: «L’attenzione protratta tende a ridurre l’ammiccamento».
10 – Fai delle pause. Come prescrive la legge italiana (decreto legislativo 81/2008), un quarto d’ora ogni due ore per chi lavora al videoterminale.
11 – Usa occhiali o lenti a contatto appositi e prescritti dai medici oculisti per non affaticare troppo gli occhi. «Un occhiale da vicino per chi è presbite tarato per quella distanza o un occhiale multifocale per evitare di assumere posizioni inadatte a una visione prolungata. Il controllo della vista e l’adeguata prescrizione della lente sono la premessa per non avere un affaticamento visivo. Un occhiale inadeguato o sciupato somma alla fatica visiva normale quella di compensare un difetto visivo non corretto».
12- Impara a sfruttare lo schermo e le potenzialità del pc: regola ad esempio la grandezza dei caratteri e preferisci font semplici per la scrittura o quelli ai quali siamo abituati perché li abbiamo visti sui testi scritti: più sono riconoscibili, meno fatica si fa.
13- Tieni la stanza in cui si lavora, anche a casa, pulita e sufficientemente aereata per non seccare gli occhi, considerando anche temperatura e umidità interne. Un ambiente polveroso e insufficientemente aereato determina una condizione per cui l’ammiccamento e la produzione lacrimale non sono sufficienti a mantenere detersa la superficie oculare e creano un’irritazione cronica. Una ridotta assunzione di liquidi porta l’organismo a risparmiarne il consumo, quindi ci sarà un’insufficiente produzione lacrimale.

Dott. Alessandro Gasparin